Materie prime panificazione: aumenti fino a 13 volte
Materie prime panificazione: secondo i calcoli eseguiti da Assoutenti, nel primo trimestre 2022, si sono registrati aumenti pari a 13 volte il costo precedente.
L'analisi di Assoutenti evidenzia forti rincari nelle materie prime panificazione che, inevitabilmente, coinvolgono prodotti come la pasta che è prodotta, per la gran parte, con grano duro importato da:
- Canada
- Usa
- Messico
- altre nazioni Europe
Quindi da territori non coinvolti negli scenari bellici dell'attuale conflitto in corso.
Il Grano duro inizia ad aumentare dall'agosto 2021 ma ha un'impennata in questi ultimi mesi. Gli aumenti sono dovuti anche al costo dell'energia elettrica e del gas che crescono continuamente. Le materie prime, di conseguenza, risultano avere costi più elevati e, in alcuni casi, sono introvabili. Anche la filiera di pastifici e panifici risente di una situazione così critica che vede lievitare i costi a fronte di ricavi che sono ridotti al lumicino o non ci sono proprio.
Se un chilo di pane mediamente in Italia costa 5,31 euro significa che ad influire sul prezzo, per oltre il 90%, sono altri fattori come l’energia, l’affitto degli immobili e il costo del lavoro. Ma le ultime due voci sono ferme da tempo. Il petrolio infatti, è arrivato a sfiorare i 130 dollari al barile, ma nei distributori si sono sfiorati i 2,4 euro al litro per la benzina.
Anche le imprese sarde sono strette nella morsa dell'aumento dei costi dell'energia e delle materie prime.
Quello della panificazione sarda è un settore fondamentale per l'alimentare isolano. Secondo l'analisi dell'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Istat, ogni giorno si sfornano oltre 100mila tonnellate di pane fresco per oltre 800 tipi di prodotto.
Per quanto riguarda i consumi sono 730.510 le famiglie sarde che, in media, spendono ogni mese circa 21 euro per acquistare civraxiu, moddizzosu, pane carasau, etc.
Partendo da questo dato è possibile stimare che in media la spesa annua sostenuta da tutte le famiglie dell'Isola per l'acquisto di pane ammonta a 186 milioni di euro.
Gli aumenti dei costi energetici aggiunti a quelli del grano e delle materie prime, però, solo in minima parte hanno traslato la loro azione sui prodotti al consumo che, quindi, hanno continuano a registrare variazioni dei prezzi molto inferiori all'inflazione media e in linea con l'inflazione alimentare.